Buona Pasqua (o, in alternativa, Buon Fuffofaffafifa)

Il mio momento di riflessione è il bagno. Quando sono immersa nell'acqua – caldissima anche d'estate – con le narici invase da profumi discordanti e dolcissimi, mi metto a divagare con la mente. È dalla mia vasca che prendono il via molte delle recensioni che scrivo. Anche questo post, che non ha nulla a che vedere con una recensione – tanto per cambiare, eh? - è nato nella vasca meno di mezzora fa. Ho ancora i capelli grondanti d'acqua e gli occhiali appannati dal vapore, ma voglio scriverlo prima che si defili dalla mia mente.
Domani è Pasqua e io sono atea. Ciò nonostante, festeggerò con mia madre, con mia zia e coi nonni. Tutti indiscutibilmente e assolutamente atei. Coi libri di Augias del nonno a fissarci dagli scaffali, apriremo colomba e uova di Pasqua e ci scambieremo degli auguri così inspiegabili che tanto varrebbe augurarsi reciprocamente 'Buon Fuffofaffafifa!'.
Domani è Pasqua e, anche se sono atea, mi sento di augurare 'Buona Pasqua' a chi non lo è. A quelli per cui la giornata di domani significa qualcosa. Immagino che ce ne siano, tra voi che 'followate' il mio umile blog.
Ammetto che la possibilità di un progetto divino mi sconcerta. E ammetto anche che il fatto che così tante persone riescano a credere ad una simile eventualità mi perplime ancora di più. Però.
Però c'è anche da dire che ho conosciuto troppi cristiani – o credenti in generale – intelligenti e mentalmente spalancati per poter semplificare il tutto a 'Mah! Che manica di creduloni!' e andare avanti a fare di tutta l'erba un fascio, giudicando e spargendo presunzione. Dopotutto, cercare di spiegare la fede con la scienza è un po' come cercare di spiegare la scienza con la fede.
Quindi auguro una Buona Pasqua ai credenti in ascolto.
A tutti gli altri, Buon Fuffofaffafifa.