Ciò che non dovrebbe mai mancare dalla libreria di una bambina - Ronja

Buongiorno a tutti. Questa mattina mi ha svegliato il temporale, intorno alle cinque. Pioggia, vento e grandine. Mi ha anche un po' allarmata, perché qui si sa che basta un po' d'acqua perché frani tutto. Fortunatamente non è successo nulla e stamattina il sole risplende allegro e tranquillo, le strade appena bagnate sono l'unico segno dell'acquazzone di poche ore fa.
Forse è stato questo temporale inaspettato a suggerirmi la recensione che vado a cominciare.
Questa mattina, infatti – anche se sarà quasi pomeriggio, quando pubblicherò il post, considerando quanto sono svelta – intendo scrivere di uno dei libri che più ha segnato la mia infanzia e che sicuramente ho già citato qua e là, tra una recensione e l'altra. 'Ronja', di Astrid Lindregn. La mia copia – che in realtà sarebbe di mia sorella, ma soprassediamo – è ingiallita, con gli angoli smussati e la copertina percorsa da pieghe simili a cicatrici. È una vecchia edizione dei Miti Junior Mondadori e un bollino recita un prezzo che mi fa sorridere con nostalgia. 6900 lire. Quale libro, ormai, costa 6900 lire?
Ma andiamo avanti.
Ronja.
Ronja è la protagonista assoluta del libro, una bambina coraggiosa e vivace, figlia di Matteo, capo dei briganti che abitano Castelmatteo, nel bel mezzo del Bosco Matteo. La storia si apre con la nascita di Ronja, l'ansia amorevole del padre, un tremendo temporale e le grida selvagge delle strigi. Lovisa, la madre, canta in attesa della nascita della bimba, nella speranza che nasca allegra. E quando la piccola Ronja si affaccia al mondo, Matteo va in estasi e la banda festeggia. Una bambina dagli occhi vispi e accesi, che sembra già capire tutto. E, soprattutto, l'erede di Matteo. E proprio quella notte, un fulmine colpisce nel mezzo Castelmatteo, formandovi un immenso cratere: il castello rimarrà diviso in due parti, separato solo da quella che i briganti chiameranno 'Bocca dell'Inferno'.
Gli anni passano veloci e allegri. Ronja cresce circondata dal goffo affetto di una banda di briganti e dall'amore solido della madre, Lovisa. Ritenuta ormai abbastanza grande per poter girovagare e crescere ulteriormente, Ronja viene lasciata libera di andare in giro per il bosco e per tutto Castelmatteo, ma solo dopo aver ascoltato le numerose raccomandazioni del padre apprensivo. Fare attenzione a non cadere nel torrente, fare attenzione a non cadere nella Bocca dell'Inferno, fare attenzione a non perdersi nel bosco... E Ronja farà attenzione a tutte queste cose, prendendo il padre molto alla lettera, mettendosi appunto a camminare vicino al torrente, spingendosi più avanti nel bosco, saltando da un lato all'altro della Bocca dell'Inferno, per poter effettivamente fare attenzione a non cascarvi. La logica infantile.
Sarà sulla Bocca dell'Inferno che incontrerà Birk. Si scruteranno da un lato all'altro dell'abisso, due bambini, due figli di briganti, ma di clan rivali. Birk, figlio di Borka, l'acerrimo nemico di Matteo, che impazzirà di rabbia quando verrà a sapere che l'altro lato di Castelmatteo è stato occupato nottetempo dalla banda di Borka. Castelmatteo e Forte Borka e tra loro la Bocca dell'Inferno.
Mi fermo qui. 'Ronja' è un racconto commovente, dolce e vivace. Svelto, perché gli avvenimenti si susseguono veloci tra le pagine, ma intenso. Il ritratto di una ragazzina forte e selvaggia e del bosco che tutti noi vorremmo poter visitare, da piccoli, abitato da creature fantastiche e pericolose – le strigi, i griginani, i culotti e gli ombrignomi. Una freccia che si conficca nel profondo del lettore.
Che altro dire? Ho amato questo libro. Non ricordo bene che età avessi quando l'ho letto per la prima volta, dovevo avere intorno ai dieci anni, ma rileggendolo mi ritrovo persa ancora adesso, a vagare per Bosco Matteo.
Sottolineo, già che ci sono, l'affetto smisurato che provo per Ronja. Lei è stata il mio primo esempio letterario. Ci sono quei personaggi che ti viene da dire 'Voglio essere così. Sarò come lei.' e Ronja per me è stata la prima. Mia sorella una volta mi ha detto che sono venuta su così grezza e mascolina perché desideravo essere forte e vedevo la forza nell'essere uomo. Io non credo sia andata proprio così. Curiosamente, non ricordo di aver mai seguito un esempio maschile. Ho seguito Ronja. Più tardi, ho seguito Lyra e Tonks e ho adorato Mulan al di sopra di ogni altro film Disney. Se avessi letto la Trilogia di Bartimeus o le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco da piccola, sono certa che mi sarei aggrappata all'immagine di Kitty, di Arya e di Brienne. Ma questi, dopotutto, sono affari miei, riflessioni personali e non vedo perché debbano interessarvi. Forse voglio solo lanciare uno spunto su quanto influiscano le letture sul nostro carattere. O più probabilmente sono semplicemente ricaduta nello sproloquio selvaggio.
Ad ogni modo, per questo capolavoro vale quanto ho detto per Strega come me e La figlia della Luna. Se avete nipotine, figlie di amiche, figlie vostre, giovanissime vicine di casa annoiate, regalateglielo. Poi rubateglielo.
E, come sempre, buona lettura :)